Seminario Tomistico Modena

Nel Seminario Tomistico di Modena viene studiato il testo di San Tommaso denominato Summa Contra Gentiles del quale diamo una piccola descrizione tratta da Wikipedia e dall’Enciclopedia Treccani.

A questo seguono i video delle lezioni tenute dal Professor Giovanni Turco.

Summa Contra Gentiles

La Summa contra Gentiles, il cui titolo originale è Liber de Veritate Catholicae Fidei contra errores infidelium, è un trattato teologico e filosofico di Tommaso d’Aquino scritto in quattro libri tra il 1258 e il 1264. Larga sintesi cristiana sviluppata con i mezzi del pensiero filosofico aristotelico, è allo stesso tempo sia un’evoluzione che una refutazione di due pensatori anteriori, entrambi commentatori di Aristotele: il maomettano andaluso Averroè e l’ebreo andaluso Mosè Maimonide.

Spiegando la religione cristiana, l’autore ne difende la dottrina, nei punti che divergono nell’Islam e nel Giudaismo. A questo fine, d’Aquino fa ampio affidamento a quelle parti dottrinali che convergono nelle tre religioni, ossia il monoteismo. Nel caso del giudaismo, egli riconosce la comune accettazione del Vecchio Testamento come scrittura divina; per l’Islam, invece, la condivisa (a quel tempo) tradizione aristotelica. Scritta in tono apologetico per spiegare e difendere la Fede cristiana contro gli infedeli, usa argomenti adattabili alle diverse circostanze del loro uso, confutando istanze eretiche o proposizioni dissenzienti.

Contenuto

Lo scopo di tale lavoro fu molto discusso, così come i destinatari e la relazione con le altre opere di Tommaso. È una sintesi teologica, allo stesso modo dell’opera giovanile del Commentario alle Sentenze di Pietro Lombardo e della notissima Summa Theologiae. La Summa contra Gentiles è concepita appositamente per i predicatori e gli apologeti della fede cristiana, quando la destinazione della Summa Theologiae è, come opera di studio, rivolta agli studenti di teologia.

È un’esposizione del cuore della dottrina cattolica: vi si tratta della Trinità, del mistero dell’Incarnazione, dei Sacramenti.

A differenza della Summa Theologiae, dove verità naturali e verità soprannaturali sono trattate insieme, la Summa contra Gentiles dedica i primi tre libri alle verità considerate accessibili alla ragione, mentre il quarto libro tratta delle verità note grazie alla rivelazione divina. Il motivo di tale modo di procedere sta nel fatto che, parlando con i gentiles (“pagani”), cioè, a quel tempo, con i musulmani o con i pagani, si può assumere come presupposto solo quanto essi stessi riconoscono: la ragione.

Dopo le precisazioni circa la differenza fra i due ordini di verità (I, 1-9), l’opera presenta le prove dell’esistenza di Dio a posteriori (non essendo l’esistenza di Dio per sé nota, come vuole Anselmo). Dio è immobile e semplice, e la riflessione razionale può determinarne le perfezioni: bontà, unità, infinità, intelligenza, verità, volontà, vita e beatitudine.

Nel Libro II viene affrontato il tema della derivazione delle creature da Dio, inteso come causa efficiente della creazione. Dio è causa dell’esistere delle creature, che, in base al suo disegno, sono suddivise in: sostanze intellettive, composte di essenza ed esistenza; sostanze intellettive unite ai corpi, come forme sostanziali unite alla materia. Segue la confutazione delle tesi riguardanti l’unicità dell’intelletto dei diversi uomini (73 segg.), condotta mediante l’analisi delle opinioni circa l’intelletto agente di Averroè, Alessandro di Afrodisiade e Avicenna. Le sostanze intellettuali separate sono identificate con gli angeli, suddivise nei diversi ordini e analizzate nelle loro proprietà e nelle loro facoltà conoscitive e operative (91-101).

Il Libro III tratta dell’ordine delle creature e del fine che Dio ha loro assegnato. Dio è il fine ultimo di tutte le cose; ciò implica che il male abbia una causa per accidens e che sia sempre, in quanto tale, per accidens, ossia che non esista un sommo male, e che tutti gli esseri siano dunque ordinati al bene (4-17). L’intelligenza tende a Dio come suo fine, oltre la vita terrena (45-48). Dio ha il governo di tutte le cose e ordina sia il progetto sia il compiersi delle cose mediante la sua provvidenza generale e particolare. A compimento del fine cui le creature sono chiamate, egli elargisce la sua grazia (147-163).

Il Libro IV espone i temi teologici centrali quali, la Trinità, l’incarnazione, i sacramenti, la resurrezione dei corpi; importante, nel cap. 11, il discorso sulla presenza del logos in Dio, in cui vengono composte la tradizione biblica e agostiniana, e la noetica sviluppata dal pensiero averroista e avicenniano medievale.

Seminario permanente di studio dei testi di San Tommaso

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